Come sarebbe stato bello …

manifesto

di Pierluigi Piccini

Come sarebbe stato bello e pieno di significati se dopo la discussione in consiglio comunale sull’uso della piazza del Campo, la contrada della Torre avesse detto: grazie ma noi restiamo nel nostro rione, con tutte le difficoltà che ci sono restiamo a casa nostra. La piazza del Campo è uno spazio altro, uno spazio neutro dove si recita la competizione e appartiene a tutte le contrade. “NOI”, non vogliamo rappresentarci la gioia di una parte, anche se è la nostra. Il precedente della Civetta lo lasciamo alla storia del Palio. Così non è stato e ne dobbiamo prendere atto. Mi domando, però, a chi spetta la difesa dei valori, della tradizione? Il Palio attraversa nuovamente un periodo delicato, ciò che è accaduto in questa annata paliesca non è da sottovalutare: l’intervento della magistratura nelle dinamiche proprie della corsa, costituisce un precedente che nel tempo si può rivelare un boomerang per l’intera Festa; la buffonata della manifestazione degli animalisti. Episodi che hanno visto l’amministrazione assente e incapace di svolgere un ruolo guida. Di alzare il tiro, di portare la discussione su altri terreni. Quindi? Quindi resto sempre alla domanda precedente: a chi spetta la difesa del Palio? Se non ai rappresentanti delle Contrade. I politici hanno ben altri interessi che quello di rispettare le tradizioni, sono preoccupati di altro, del contingente e le elezioni si susseguono sempre troppo velocemente per poter guardare ai tempi lunghi. Probabilmente queste mie poche righe non saranno popolari, ma sentivo il bisogno di raccontare il mio stato d’animo liberamente senza voler nuocere a nessuno.

4 Replies to “Come sarebbe stato bello …”

  1. ti leggo sempre volentieri in quanto apprezzo sia la chiarezza che il modo di pensare ma sulla Torre mi dispiace non condivido. E poi che dovrebbe fare la Torre dopo che l’onda in modo pretestuoso ha negato parte della piazza ed il consiglio comunale ha dato l’ok. Si è scherzato grazie ma ci abbiamo ripensato e andiamo nella nostra parte di piazza del mercato? suvvia. VERGOGNA a quelli dell’onda che non sanno essere contrada, ma tribu’

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    1. C’è un tempo breve e un tempo lungo nella storia del Palio come in tutte le storie, la mia è una attenzione al tempo lungo: alla durata. Parlando di conservazione di valori non può essere differentemente.

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  2. Anche io, come sai, ti leggo e rispetto molto il tuo pensiero, anche se non siamo mai riusciti a confrontarci direttamente. Io sono Civettina, ho goduto immensamente di quella cena del 2009 dopo tanti anni di “digiuno” paliesco. Una notte magica, come quella delle lanterne che si elevavano sulla torre (hahaha tutte in direzione del Leocorno) durante i feseggiamenti del 2014. In questo siamo discordi. Per me la piazza è e resta il posto dove ogni contrada dovrebbe poter godere della propria vittoria, per equità e per centralità dell’evento. Pareri discordi in queso.

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    1. Si capisco, ma là conservazioni delle tradizioni passa per le cose che si possono fare e quelle che non si devono fare. La situazione di confusione nella quale stiamo vivendo è proprio dovuta al tutto è possibile, a una falsa e scorretta idea di egualitarismo. Non pretendo di convincere nessuno, mi limito solo a dire la mia idea, tutto qui e alla prossima.

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